Le riflessioni dell’avvocato Pozzoli si fondano su anni di studi e approfondimenti “sul campo” sulla tematica del lavoro agile che sono stati fondamentali per comprendere i grandi cambiamenti che la repentina diffusione della pandemia hanno provocato nel mondo del lavoro e che, con ogni probabilità, perdureranno anche nel “post” Covid-19.
L’analisi esposta nell’intervista valica l’aspetto puramente giuridico; ed infatti il giuslavorista, dopo aver illustrato i vantaggi derivanti dalla remotizzazione del lavoro (miglior alternanza tra vita lavorativa e vita privata, riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico, miglioramento della viabilità; incremento della motivazione del lavoratore, responsabilizzazione del dipendenti, riduzione dei costi di affitto, riscaldamento, manutenzione, dei locali aziendali), ha riflettuto sulla equilibrata proporzione tra lavoro agile e lavoro “in presenza” in un’ottica incentrata sull’ottimizzazione della produttività aziendale e della vita lavorativa e privata dei lavoratori, con uno sguardo anche al loro contesto familiare ed ambientale.
Non mancano infine considerazioni su possibili sviluppi urbanistici delle grandi aree metropolitane più “in orizzontale” che “in verticale”, con la riscoperta dei borghi storici e delle province limitrofe alle grandi aree urbane.